Il diavolo inganna nel bene?

Il diavolo inganna nel bene? Quando accade qualcosa di straordinario e di prodigioso e si è tenuti ad indagare a riguardo, si ritiene che l’unica indagine da compiersi sia quella di verificare se ci sia stato o ci sia l’inganno umano, ovvero l’imbroglio e il trucco.
In realtà, questa indagine può non bastare; ma non solo: da questo tipo d’indagine le cose possono ancora più complicarsi.
Mi spiego.
Se si dice che in un determinato posto appaia la Vergine Santissima, occorre che le autorità della Chiesa verifichino; in primis il vescovo del posto. Ovviamente, la prima cosa che si fa è vedere se si riferisce la verità o meno e se eventualmente qualcuno cerchi di specularci.
Una volta che si dovesse attestare che il fenomeno sfugge a qualsiasi spiegazione naturale, il problema non è affatto risolto perché si è costretti a passare ad un’altra indagine; meglio: ad un altro piano dell’indagine; e cioè capire se il fenomeno viene dal “piano di sopra” o dal “piano di sotto”, da Dio o dal demonio.
Infatti, un fenomeno come quello delle apparizioni si colloca all’interno del prodigioso e non del miracoloso.
Ricordo che mentre il miracolo lo può fare solo Dio, il prodigio no. Questo (il prodigio) può essere opera anche delle creature angeliche; creature angeliche che possono essere buone (quelle che chiamiamo comunemente “angeli”) o anche cattive (quelle che chiamiamo comunemente “diavoli”).
Qualcuno potrebbe obiettare: ma che interesse può avere il demonio a procurare apparizioni a contenuto positivo, per esempio che hanno per oggetto la Vergine?
La risposta è molto semplice! Al demonio non interessa il mezzo ma il fine; e il fine è quello di condurre lontano dalla Verità. Anzi, utilizzando un mezzo apparentemente buono, il demonio riesce ad ingannare più facilmente.
Se qualcuno ha tendenza all’ateismo e al materialismo, è prevedibile che il diavolo cercherà in tutti i modi di radicarlo in questa tendenza; ma se altri hanno tendenza al relativismo (tutte le religioni sono buone) o a vedere Dio in ogni pseudo spiritualità, il diavolo certamente alimenterà queste tendenze.
L’importante per lui è solo che ci si allontani dalla Verità.
Il diavolo inganna: due fatti eclatanti
Tra tanti simili che sono accaduti, vi racconto due fatti eclatanti che attestano ciò che si è detto finora.
Il primo è il caso di Nicole Tavernier, il secondo quello di suor Maddalena della Croce.
Partiamo da Nicole Tavernier. Tutta Parigi (siamo nel XVI secolo) si entusiasmò ad una domestica, per l’appunto Nicole Tavernier, che faceva “miracoli” (attenzione alle virgolette). Riusciva a spostarsi quasi istantaneamente da un posto all’altro della Francia: da Parigi a Tours e poi nuovamente a Parigi. Annunciava avvenimenti che accadevano molto lontano. Divenne tanto famosa ed importante che riuscì a convincere finanche l’Arcivescovo ad organizzare una processione pubblica, a cui partecipò finanche il Parlamento francese. Ma proprio in quegli anni, una vera santa, madame Accarie (che diventerà la beata Maria dell’Incarnazione, carmelitana) andava dicendo: “Attenzione! Dio non c’entra in queste cose…” E infatti c’indovinò, e sapete come? Perché aveva colto la Tavernier in palese menzogna e in comportamento di autocompiacimento. La Tavernier finì con il lasciare la Chiesa cattolica e divenne calvinista.
Il secondo caso è molto più clamoroso. Accadde qualche anno prima (gli inizi del XVI secolo), in Spagna. Una suora, Maddalena della Croce, riuscì ad ingannare tutta la Spagna. Faceva cose portentose: si alzava da terra, l’ostia partiva dalle mani del sacerdote per posarsi sulle sue labbra, in alcuni giorni dell’anno le comparivano le stimmate. Fece poi una cosa che la resa famosissima: annunciò che il re di Francia, Francesco I, era stato sconfitto a Pavia ed era stato fatto prigioniero dall’esercito spagnolo.
Verissimo. D’altronde se il demonio non può conoscere il futuro, può certamente spostarsi con molta rapidità da un posto all’altro, potendo così comunicare cosa sia accaduto molto lontano. Dopo di questo fu un continuo trionfo per suor Maddalena: popolo, sacerdoti, vescovi, imperatore e imperatrice, tutti la veneravano e la consultavano.
Ma (ecco la svolta!) un giorno arrivò da Roma un visitatore apostolico. Entrò nella clausura del convento dove dimorava suor Maddalena e fu colpito da molte ambiguità. Interrogò tutte le suore e anche la Madre badessa. Poi interrogò la stessa suor Maddalena che finì col cedere e confessare che da piccolina, nella sua ingenuità (faceva la pastorella), aveva dato la sua anima al demonio in cambio di poter compiere prodigi. Oggi le bambine chiederebbero di diventare veline o miss Italia, allora la santità costituiva un modello importante (anche questo è segno dei tempi!). Si pensi che l’inganno durò per ben trent’anni. Ma attenzione. Suor Maddalena non “compiva” miracoli, ma solo prodigi.
Come dicevo, questi sono solo due casi, tra molteplici che si possono ricordare. Ecco perché è doveroso compiere sempre un sapiente discernimento in merito al prodigioso ed essere soprattutto ferrati nella vita dello spirito dove gli inganni del demonio sono sempre in agguato.